Lavoro duro

Durata: 0:30 Visualizzazioni: 1 Aggiunto: 9 ore fa
Descrizione: Elise, 27 anni, è seduta su uno sgabello in una cravatta a scatola che è legata fino al soffitto. Poi le sue gambe sono sollevate e verso l'esterno esponendo i suoi genitali. I suoi alluci si legano al pavimento. Una volta che la sua figa ha la massima esposizione, le mollette sono attaccate alle labbra e legate agli alluci. Elise sta piagnucolando così tanto a questo punto che un bavaglio a sfera le viene legato saldamente in bocca. Shes tremava a questo punto, gli occhi a volte le rotolavano dietro la testa. Finalmente si becca l'Hitachi sulla fica, il che la fa entrare in una folle tirata urlante. Quando è pronta a sborrare chiede e quando mi dice che sta iniziando, le tolgo la vibrazione e me ne vado. Shes se ne andò disperato, a testa in giù e frustrato oltre misura. Il prossimo passo per Elise è una routine di esercizi. Shell fa i suoi esercizi indossando solo una catena pesante avvolta intorno a ciascun arto. Shes chiese di fare prima alcuni esercizi di stretching, per riscaldarsi. Questo ci dà una bella inquadratura del suo buco del culo che le viene detto di flettere per noi. Shes disse di strizzare l'occhio marrone alla telecamera. Una volta che lo stretching è fuori mano, suona imbavagliata e le viene detto di fare dei salti. Le pesanti catene che indossa rendono questo atto quasi impossibile. Ma le hanno detto di farlo comunque. Poi le viene detto di girarsi e iniziare a fare le flessioni. Quando è completamente esausta le faccio alzare il culo in aria e sdraiarsi sul petto. Poi si fa incastrare gli elettrodi sui piedi, le natiche e un butt plug elettrico attaccato allo scivolo della cacca. Si contorce, urla, geme e supplica. Finalmente la Hitachi viene messa sulla sua fica e immediatamente si può dire che si trova in uno spazio di testa completamente diverso. Le sto dicendo con forza di non venire. Shes urla e una gamba sembra prendere a calci se stessa involontariamente. Shes che implora di venire ora. Il prossimo passo per Elise è un po' di tempo trascorso a camminare in circoli senza cervello. Indossa un collare di metallo pesante, nudo, con un palo attaccato dal soffitto al suo collare di metallo. La fermo e le metto pesanti manette alle caviglie con la catena. Sono piccoli e stretti e rendono molto difficile camminare. Deve farlo in punta di piedi. Le lego gomiti e polsi. Poi viene applicata una corda all'inguine a cui appendo una palla da bowling. È così debilitata da questo punto che riesce a malapena a farsi strada sul pavimento. Le chiudo gli occhi con il nastro adesivo e le faccio continuare a camminare in cerchio. Ora è davvero alla nostra mercé. Infine Elise è fissata con un'aquila stesa sul pavimento. Una rete di corda corre su e giù per ogni gamba tenendoli immobili. Le sue braccia sono tese a ogni quarto. Una corda intorno al collo tirata saldamente sopra di lei mantiene le cose tese per lei. Non riesce a muoversi, dopo qualche minuto vediamo Marina uscire e girarle intorno come se Elise fosse una preda. Poi si mette a cavalcioni su di lei, si alza il vestito e si libera dell'urina calda sulla figa. Poi lascia Elise sdraiata nel piscio.